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Pro e contro sulla dermopigmentazione

Una trattamento sempre più diffuso: La dermopigmentazione

Oggi sempre più spesso, soprattutto tra le donne, si sta diffondendo la pratica della dermopigmentazione. Ma che cos’è?
La dermopigmentazione non è altro che un trattamento semi permanente che consiste nella pigmentazione dell’epidermide, ovvero nell’introdurre in esso micropigmenti minerali di colore con uno o più aghi per coprire difetti o imperfezioni o per motivi estetici. La tecnica è praticamente identica a quella usata per fare i tatuaggi, con la differenza che i macchinari utilizzati sono più delicati e meno invasivi e i pigmenti sono studiati per essere tollerati da qualsiasi tipo di pelle e biologicamente degradabili. Si parla comunque di un trattamento che ha anche dei rischi connessi principalmente all’operatore che lo svolge. Ma andiamo a vedere nello specifico i Pro e i contro sulla dermopigmentazione.

I pro della dermopigmentazione

La dermopigmentazione viene usata per molti scopi, ma il più utile sicuramente è quando viene utilizzata per coprire imperfezioni, difetti, cicatrici dovute ad operazioni o ferite, ed in questi casi si parla di dermopigmentazione paramedicale, ovvero l’utilizzo del trattamento per scopi medici. Questo tipo di procedura porta vantaggi al paziente soprattutto dal punto di vista psicologico, in quanto si vanno a coprire in maniera parziale o totale dei difetti che il più delle volte influiscono negativamente sull’umore e sulla vita di esso. Sempre nel campo della dermopigmentazione paramedicale, esiste anche un trattamento chiamato dermpigmentazione areola, che si utilizza nei casi post intervento al seno che solitamente lasciano brutte cicatrici e che vanno ad attutire l’impatto estetico di queste ferite, con buone possibilità di riuscita.

Oggi la tecnica in campo medico si è affinata sempre di più, riuscendo anche a ridisegnare parti della pelle ed essendo sempre meno invasive e rischiose.
La dermopigmentazione usata soprattutto dal mondo femminile solo per fini estetici, quindi andando a trattare le sopracciglia, le labbra, gli occhi, i capelli o il viso invece è utile sicuramente in fatto di risparmio di tempo, in quanto avendo il trucco semi permanente si evita di dover aggiustare il proprio make up in maniera quotidiana essendo sempre ordinate ed impeccabili. Anche dal punto di vista economico c’è un risparmio sostanziale, dato che il trattamento dura fino ai 5 anni e fa quindi risparmiare per molto tempo spese di make up come l’acquisto di trucchi e prodotti vari.
Anche gli uomini stanno iniziando ad utilizzare il trattamento soprattutto sul cuoio capelluto, dove spesso si formano calvizie e difetti, andando a ridisegnare i capelli o coprendo macchie e cicatrici.

Vedi anche:  Sanificazione ambienti sanitari ed estetici

I contro della dermopigmentazione

Ci sono anche dei contro riguardo a questo trattamento, la maggior parte dei quali connessi all’operatore che lo esegue. Trattandosi di una specie di operazione a tutti gli effetti, utilizzando aghi, inchiostri e andando ad incidere la pelle, bisogna prestare la massima attenzione in fatto di igiene ed è quindi indispensabile rivolgersi a centri specializzati, con professionisti qualificati che hanno superato corsi pratici e teorici indetti dal Ministero della Sanità, e che utilizzano strumentazione certificata, con materiale di contatto monouso, sterile e un ambiente di lavoro pulito, disinfettato e a norma. Sono infatti tantissimi i pericoli di contrarre infezioni anche gravi come l’epatite nel caso in cui non si presti la dovuta attenzione. Anche se rare visti i pigmenti utilizzati, c’è comunque rischio di reazioni allergiche o della formazione di vesciche,

granulomi, screpolature e cheloidi che possono verificarsi dopo l’intervento e che possono compromettere il suo risultato finale. Inoltre, come per tutti gli interventi, consigliato, e anzi indispensabile sarebbe consultare un medico prima di eseguire il trattamento se si è incinta o si hanno patologie di qualsiasi tipo o allergie particolari per ridurre al minimo i rischi.