Oggi parleremo della durata del trattamento estetico rivoluzionario che riscuote, giorno dopo giorno, un successo crescente tra individui di ambo i sessi ed età diverse: la durata della dermopigmentazione. Si tratta di una pratica assolutamente indolore che attenua le cicatrici e riduce innumerevoli inestetismi del corpo. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: quanto durano gli effetti della dermopigmentazione?
Se sei curiosa di saperne di più, continua a leggere questa breve guida.
Cos’è la dermopigmentazione?
La dermopigmentazione è un trattamento estetico di ultima generazione volto alla correzione, mediante deposizione sottocutanea di pigmenti semipermanenti anallergici, di cicatrici e inestetismi di vario tipo. Questa particolare procedura viene eseguita, nel rispetto più totale delle norme di igiene e sicurezza, con l’ausilio di pratici aghi monouso che rilasciano, senza arrecarti alcun dolore, particelle di pigmento in corrispondenza dell’area colpita.
I trattamenti attualmente più richiesti comprendono:
– dermopigmentazione delle sopracciglia;
– dermopigmentazione dei capelli;
– dermopigmentazione delle labbra;
– dermopigmentazione delle smagliature.
La dermopigmentazione paramedicale rappresenta, invece, un capitolo molto delicato nel quale lo specialista si propone di ridare ad alcune zone della pelle il loro colore naturale; tale necessità è strettamente correlata, nella maggior parte dei casi, alla presenza di cicatrici di diversa origine.
La durata dei trattamenti di dermopigmentazione
La dermopigmentazione, a differenza del tradizionale tatuaggio sulla pelle, sfrutta pigmenti organici riassorbibili (soprattutto a base minerale) e i risultati ottenuti hanno, quindi, una durata limitata (i tempi oscillano, mediamente, tra 7 e 10 anni). Le cause della loro cancellazione sono, dunque, strettamente riconducibili alla facilità con cui la pelle espelle i pigmenti depositati.
La durata esatta del trattamento dipende, però, da diversi fattori.
– Tipologia di epidermide: le pelli grasse o molto secche trattengono con più difficoltà i pigmenti. Queste ultime si screpolano, per esempio, in modo importante e questo favorisce il rilascio del colore fino alla sua completa scomparsa. Una buona idratazione e un pH equilibrato sono, quindi, fondamentali per la buona riuscita del trattamento.
– Attività fisica: il colore iniettato tende a sbiadirsi se, durante la pratica sportiva, sudi in modo importante.
– Cloro: il contatto con il cloro (che avviene tradizionalmente in piscina) è destinato a inficiare i risultati del trattamento.
– Esposizione a raggi solari e/o lampade abbronzanti: entrambi possiedono il potere di alterare la colorazione naturale del pigmento (si può osservare lo scurimento progressivo dell’area trattata). Ricorda quindi di usare, in caso di esposizione, prodotti dedicati a elevata protezione (minimo 50).
– Skin care quotidiana e trattamenti esfolianti: il volto, sottoposto a dermopigmentazione, deve essere deterso in modo adeguato. Evita, quindi, preparati aggressivi (scegli sempre lozioni estremamente delicate) e non abusare di maschere ad azione esfoliante.
– Assunzione di farmaci: terapie a base di cortisone riducono la durata temporale dei risultati. Presta particolare attenzione in caso di trattamento anticoagulante a base di Coumadin.
La riuscita e la durata della dermopigmentazione dipendono, infine, dall’esperienza e dalla capacità dello specialista a cui ti rivolgi.
L’intervento, eseguito a regola d’arte, garantisce difatti risultati più duraturi nel tempo.